Per un certo verso il lavoro del design blogger, durante un BloggerTour, può sembrare facile. Sei interpellato da un’azienda d’arredamento, sei invitato a visitare la loro produzione, a vedere i loro prodotti e a conoscere la loro realtà, fai qualche post “live” sui canali social e, a visita terminata, puoi assaporare anche il piacere di un momento enogastronomico.
Fino a qui tutto può sembrare facile e anche piacevole: se poi quello che vedi ti ispira, sei libero di farlo conoscere ai tuoi lettori, altrimenti passi oltre. Non c’è rischio in quello che fai, il “rischio” (se così può essere definito) è lasciato tutto all’azienda che, presentandosi, sottopone il suo lavoro al tuo occhio.
Ma a pensarci bene, non funziona proprio così: per scrivere devi conoscere (tanto), per conoscere devi informati (bene), per comprendere devi sapere (il più possibile) e il sapere deriva dall’esperienza del tuo lavoro quotidiano. E pur con tutto questo bagaglio che porti all’appuntamento, il rischio di trovarti, una volta a casa, spiazzato, davanti ad un foglio bianco è reale.
Senti nelle mani, il peso di quello che scriverai, perché in quelle poche righe devi cercare di riassumere la vita e il lavoro di tre generazioni; devi cercare di trovare le parole più corrette per proporre a chi ti legge, un racconto fedele della realtà che hai visto e della passione che hai respirato.
Che cosa ho visto al GERVASONITOUR della scorsa settimana?
Al GervasoniTour ho visto del legno, del “vero” legno; una fabbrica piena di legno!
Si respirava: profumo inconfondibile di legno in stagionatura o in lavorazione.
Per chi è cresciuto in mezzo a truccioli l’essenza del legno è come l’odore del mare per il pescatore: epidermico e famigliare al tempo stesso!
Gervasoni nel 2009 ha rilevato una delle poche aziende del distretto Manzanese rimaste a operare nel territorio, la IFA (Industria Friulana Arredamenti) dove operano 15 persone.
Oltre alla produzione già esistente di sedie di legno di alta qualità per il canale Contract (Italiano ed Estero), Gervasoni ha affiancato la sua linea di sedie di design chiamata VERY WOOD, prodotti esteticamente belli e curati in ogni parte del processo produttivo, adeguati ad un’utenza che ricerca una sedia o una poltroncina in legno da veri intenditori.
In VERYWOOD ho visto che le sedie di design non nascono per opera della fortuna, ma che sono il risultato di prove (tante prove), correzioni, rimodellamenti, modifiche di spessori e larghezze, pezzi scartati e rifatti di sana pianta, fino a trovare le giuste proporzioni che regalino all’occhio un risultato equilibrato.
Durante la seconda parte del Gervasoni Tour, nella sede produttiva principale di Pavia di Udine, ho visto una fabbrica che produce la maggior parte dei prodotti a catalogo ancora al suo interno.
Ho visto accoppiare l’impiallacciatura, carteggiare le sedie per eliminare quello che in gergo è definito “il pelo” del legno, verniciare, scolpire manualmente il bordo di un tavolo, assemblare una sedia in pelle “cruda” con una pazienza da far invidia anche a Giobbe, e poi provare tutte le forature di un tavolo, controllare e immagazzinare meticolosamente ogni singolo arredo.
Tutti questi processi sono seguiti con la cura che solitamente è riservata a un prodotto artigianale. Non a caso i fratelli Gervasoni si sono definiti così: “Siamo in fondo dei grandi artigiani.”
Nella showroom aziendale, ho visto che l’attenzione e la cura per i dettagli sono la strada che porta al successo.
Negli ultimi 25 anni tutte le collezioni GERVASONI sono state firmate dall’Architetto PAOLA NAVONE, creando un sodalizio che ha portato nel mondo dell’arredo casa degli ottimi frutti, tradotti in collezioni oramai “evergreen”.
I prodotti di punta dell’azienda, tra cui le collezioni GHOST e GREY, sono ricercate nei particolari. La loro forza è quella di proporre un prodotto d’arredo apparentemente “normale” con un vestito del tutto inusuale.
Questo speciale “outfit” può essere caratterizzato dalla scelta di un materiale particolare, un abbinamento di colori, un tessuto inusuale o dalla vicinanza di materie diverse accostate in modo del tutto nuovo e insolito (legno, pelle, marmo, ceramica, metallo, vetro, tessuto. . .il campionario Gervasoni abbraccia tutte queste finiture).
L’innovazione delle collaborazioni importanti con i designer come firma per il successo, fu introdotta in Gervasoni già negli anni ’70, quando il Sig. Piero Gervasoni si sostituì nella guida dell’azienda al padre Giovanni Gervasoni Senior. Allora le collaborazioni vantavano nomi internazionali quali Magistretti e Toffolini.
Anche i figli del Sig. Piero Gervasoni, Michele e Giovanni, hanno voluto tenere fede al percorso di ricerca e innovazione. Difatti negli ultimi anni più che lavorare su nuovi modelli, hanno preferito ampliare la quantità e qualità delle finiture dei prodotti Gervasoni, per dare la possibilità di una “product customization” al 100%.
Ma l’aspetto più importante è che durante il GERAVASONITOUR ho visto una famiglia unita da tre generazioni di amore per l’arredamento. Un testimone immancabile per decretare il successo di un’azienda, passato da padre in figlio per più di cento anni, e che ancora oggi è il motore che proietta l’azienda GERVASONI verso il futuro e la sfida dei mercati internazionali.
Ringrazio i Signori Michele e Giovanni Gervasoni, titolari dell’azienda, per avermi accolta, assieme alle colleghe di HomeStyleBlogs, per un pomeriggio nella loro fabbrica e per avermi ricordato che il successo è sempre un mix di tanto lavoro, passione, visioni e quel tanto che basta di “sana” incoscienza.
Cristiana Rosada per la Redazione Modaearredamento.
Simona
•10 anni ago
È proprio vero. A volte hai tutto (informazioni, conoscenza, immagini) e non sai da dove partire perché senti la responsabilità di quello che stai per dire.
Brava Cristiana. Bel post!
Cristiana Rosada
•10 anni ago
Grazie Simona, scrivere è mettere nero su bianco i proprio pensieri, la propria conoscenza e le passioni. Oltre ad avercele, (e tu in questo sei brava) bisogna anche sentirsele addosso.