Sono sempre assetata di notizie che riguardano il mondo della bioedilizia, perché ritengo che sia l’uomo, l’artefice principale del proprio futuro, e che, qualsiasi scelta fatta (dalla scelta di dove gettare un pezzo di carta, alla casa in cui viviamo) siano essenziali per definire i futuro che vivremo.
Ecco perché quando trovo novità che non conosco, e che parlano di edilizia green mi piace approfondire, e possibilmente condividere con chi mi segue nel blog. (non per nulla ho una sezione dedicata a questo argomento)
Ho recentemente scoperto l’esistenza di un modo alternativo per creare una piscina nel proprio giardino, ovvero la creazione di una biopiscina e il biolago.
A dire il vero biolago e biopiscina non sono proprio la stessa cosa, ma andiamo per ordine.
Il biolago balneabile, diffuso dagli anni 80 nel centro e nord Europa, è uno specchio di acqua artificiale (cioè costruito dall’uomo) del tutto identico a un vero lago naturale. Nella costruzione di un biolago, viene presa in considerazione, sia la parte estetica (cioè della morfologia, dimensioni, materiali e della flora del lago) sia l’aspetto tecnico, adottando dei fitoelementi in grado di ottenere acqua pura, non trattata chimicamente e paragonabile a quella presente nei laghi di montagna.
Attenzione: ho detto balneabile, non sterile!
Nel biolago ci sono due zone, una balneabile, limpida e dove fare il bagno in assoluta tranquillità, e una seconda invece dedicata alla fitodepurazione.
In questa area si concentrano le piante acquatiche adibite a questo scopo, cioè adatte a depurare in modo naturale l’acqua, senza ausilio di sostanze chimiche (come il fastidioso cloro).
Solitamente il processo di fitodepurazione è aiutato da pompe a basso consumo energetico. L’acqua che si ottiene è pura da batteri pericolosi, balneabile e pulita come quella da un fiume di montagna.
La biopiscina è molto simile al biolago, con la differenza che nella progettazione vengono considerati canoni estetici e di design tipici di una piscina, quindi regolarità del bordo, dimensioni più ridotte, utilizzo di passatoie in legno per la balneazione ecc.
Una delle caratteristiche di questa nuova bioedilizia dell’acqua, che finalmente sta prendendo piede anche in Italia (dal 2013 è nata l’associazione Biolaghi e Giardini), è che il biolago la biopiscina posso essere utilizzate anche da persone con problemi di pelle delicata, in quanto non essendoci l’utilizzo di agenti chimici aggressivi, come ad esempio il cloro, l’acqua non è potenzialmente irritante.
Una comune piscina, può essere convertita in una biopiscina. I costi di manutenzione di un biolago o di una biopiscina, sono inferiori rispetto alle piscine tradizionali, e sicuramente ci sono meno manutenzioni anche durante il periodo invernale.
Guardate questa foto: ecco cosa succede a un biolago o ad una biopiscina in inverno, quando (come in questi gironi) arriva anche la neve. Non accade nulla! Perché a differenza dalle piscine tradizionali che devono svuolate, coperte e protette dal gelo, il biolago è natura e come tale non si spaventa per il gelo, anzi diventa ancora più bella.
Vi lascio un link dove approfondire l’argomento dei biolaghi balneabili e delle biopiscine, i costi e vantaggi.
Questo è un bel progetto per diffondere un nuovo concetto di sostenibilità e benessere, che secondo me merita maggiore visibilità. Ecco perché spero che queste informazioni giungano al maggior numero di persone. Magari se tra voi qualcuno è intenzionato a costruirsi una piscina in giardino, o a convertire quella esistente, ecco che ora conosce una valida alternativa ecologica.
Se invece sei l’amministratore di un comune d’Italia, alla ricerca di qualcosa che regali davvero futuro alle nuove generazioni, pensa bene, e magari la prossima volta che farai costruire un parco pubblico per la tua città, sarà un biolago.
Cristiana Rosada | modaearredamento
Luisa Mirabella
•3 anni ago
Buonasera,
curiosando sul suo blog ho visto una foto di una piscina trasformata in biolaghetto, realizzata dall’azienda di Agriverde con cui collaboro. Ringraziandola per averla selezionata, ci terrei a darle maggiori informazioni sull’innovazione del nuovo modo di vivere l’esperienza di una balneazione naturale, che conquisterà il mercato futuro.
Distinti saluti
Luisa Arch. Mirabella
annaflavia
•9 anni ago
vorrei conoscere la proporzione tra la parte balneabile e la parte rigenerativa.
E anche se i due bacini potrebbero essere a livelli diversi, o se questo appesantisce di molto il lavoro delle pompe.
Grazie
Cristiana Rosada
•9 anni ago
Gentile AnnaFlavia,
per infomazioni tecniche contatti pure l’azienda che si occupa dei biolaghi. Per il link al sito dei biolaghi clicci qui.
Buona giornata
Cristiana