Al via il 13 giugno 2014 le novità sul diritto di recesso per gli acquisti online.
Che gli acquisti online siano una realtà in pieno sviluppo è un dato di fatto. Una recente ricerca di Idealo, il famoso portale di comparazione dei prezzi, da qualche anno presente anche in Italia, ha dichiarato che più del 75% degli Italiani che hanno acquistato online, lo ha fatto almeno 4 volte negli ultimi 6 mesi.
Un dato importante, se si considera che fino a qualche anno fa, proprio gli Italiani erano il fanalino di coda europeo per gli acquisti online.
Ed ecco che proprio dall’Europa arriva la nuova regolamentazione in materia di diritto di recesso online, che sarà recepita da tutti gli stati membri a partire dal 13 giugno 2014.
Anche se le leggi sono applicabili solo per venditori professionisti e per le aziende, è bene conoscerle, sopratutto per evitare brutte esperienze.
Diritto di recesso acquisti online novità: cosa cambia.
Dal 13 giugno 2014 entrano in vigore, anche in Italia (come nel resto d’Europa) le nuove normative relative al diritto di recesso on-line.
La novità principale è che il termine di scadenza del diritto di recesso è ora stabilito in 14 giorni e, non più in 10 giorni, come precedentemente.
La conta dei giorni, in caso di spedizioni parziali, parte dal momento in cui l’acquirente ha ricevuto l’ultimo prodotto acquistato. Ciò dovrebbe fare in modo che diminuiscano drasticamente gli invii parziali di merce, soprattutto a distanza di parecchie settimane uno dall’altro.
Un’altra grossa introduzione è il periodo di recesso per consegna a terzi. Il periodo del diritto di recesso inizia a decorrere dal momento in cui il bene è consegnato all’effettivo acquirente, e non a persone terze (almeno che non siano state incaricate per iscritto al momento dell’ordine). Facciamo un esempio: se a ritirare il pacco è il vostro vicino di casa, il diritto di recesso dovrebbe partire dal momento in cui voi avete preso in carico il pacco dal vostro vicino. Diventa così veramente difficile per il venditore stabilire la certezza dell’esatto periodo.
Finalmente la direttiva si occupa di suddividere il diritto di recesso in tre categorie, in base alla tipologia di prodotti acquistati, di modo che anche il diritto di recesso applicato per ognuna di esse tenga conto dell’effettivo ingombro del bene. Le categorie sono suddivise in:
• prodotti spediti in un pacco;
• prodotti di grandi dimensioni (ad esempio mobili);
• programmi o prodotti virtuali che prevedono, ad esmpio un download.
Per gli oggetti che posso essere rispediti al venditore in un pacco, le spese di restituzione sono da ora per legge a completo carico dell’acquirente (nella precedente normativa era imposto un vincolo di valore del bene venduto superiore ai 40€). Questo va a vantaggio dei venditori di piccoli prodotti di modico valore, che non ne escono più penalizzati.
[warning]Attenzione però la normativa si applica solo alla prima categoria e non alla seconda categoria, cioè i beni ingombranti, nel qual caso i costi di restituzione devono sempre essere specificati al momento dell’acquisto altrimenti rimangono a carico del venditore.[/warning]
E ora affrontiamo i cambiamenti che riguardano l’esercizio del diritto di recesso:
Dal 13.06.2014 il venditore può richiedere che l’acquirente giustifichi il motivo del diritto di recesso, dando così la possibilità al venditore di sistemare il problema per evitare il recesso. La motivazione potrà essere espressa anche telefonicamente e il venditore dovrà mettere a disposizione online un modulo per esercitare il diritto di recesso.
Dopo aver fatto valere il proprio diritto di recesso i giorni per il rimborso del denaro non devono superare i 14 giorni, e in più il rimborso dovrà essere fatto con le stesse modalità di pagamento (ad esempio se avete pagato con Paypal anche il rimborso dovrà essere tramite Paypal e non buoni sconto o altro).
Il venditore potrà però attendere che la merce gli sia stata realmente restituita (o per lo meno spedita) prima di procedere con il rimborso.
Cambiamenti anche nella legislazione per i prodotti utilizzati: la precedente legge non consentiva l’uso parziale del prodotto acquistato, neppure per prova, bensì doveva essere restituito integro, così come consegnato (stesso imballo, non aperto ecc). Con questa nuova legge non sarà più così, ovvero è previsto che almeno la prova del bene possa essere fatta. Il venditore può tuttavia diminuire il valore rimborsato solo se c’è stato un parziale utilizzo del bene, visibile tanto da pregiudicarne l’integrità o uso intensivo.
Ci auguriamo che l’applicazione di questa normativa vada a beneficio degli acquirenti, in quanto non sempre tutelati al 100%. Il consiglio rimane sempre lo stesso: affidatevi a siti di e-commerce seri e professionali. Ecco alcuni suggerimenti in un post di qualche tempo fa.
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